Cannara, Terzo Ordine Francescano e Piandarca (Luogo della predica di San Francesco agli uccelli)
Cannara sorge sulla riva sinistra del fiume Topino ed è situata quasi al centro della Valle Umbra.
I primi insediamenti in questa zona che fu molto acquitrinosa (Cannara deriva il nome da “canna”, pianta acquatica ancor oggi persistente) sono dagli storici datati attorno al Mille. In origine e per molti secoli fu un castello ben fortificato con alte mura e torri, che divenne comune nel corso del Duecento. Fu a lungo minacciato dall’espansionismo della vicina Assisi, finché i cannaresi non decisero di sottomettersi a Perugia (1291), ottenendo in cambio protezione. Nel 1424 divenne feudo della potente famiglia perugina dei Baglioni, che la tennero sotto il loro dominio fino al 1648, anno in cui muore Malatesta V, ultimo discendente di quel ramo.
Da allora, e fino all’Unità d’Italia (1861), appartenne allo Stato della Chiesa.
A Cannara, secondo la tradizione, San Francesco d’Assisi nel 1221 istituì il Terz’ordine Francescano, oggi chiamato Terzo Ordine Secolare, e vestì dell’abito il primo seguace di questo stile di vita laicale nel segno del Vangelo: il beato Lucio Modestini da Cannara. Gli altri due ordini sono consacrati e sono costituiti dai frati minori e dalle monache clarisse. Numerose fonti e lapidi come pure alcune Chiese di Cannara sono rimaste a testimonianza di questo importante evento.
Sempre a Cannara la tradizione vuole che san Francesco d’Assisi abbia fatto la famosa Predica agli uccelli come testimoniato anche da “I fioretti”: San Francesco, dopo aver predicato al popolo di Cannara che voleva seguirlo abbandonando le proprie case, ed averli rassicurati che lui avrebbe pensato a qualcosa per la salvezza delle loro anime (ideazione del Terz’ordine), si allontanò da lì “…et venne fra Cannaia et Bevagni. Et passando oltra con quello fervore, levò li occhi in alto et vide alquanti arbori ad lato la via in su li quali era grande moltitudine de ucelli…” È questo l’inizio del racconto della Predica agli uccelli.
I due celebri avvenimenti legati alla vita e alle opere di San Francesco d’Assisi sono immortalati in due importanti affreschi. Il primo è l’istituzione del Terz’ordine Francescano, dipinto cinquecentesco del pittore Baldassarre Croce dove è chiaramente visibile, alle spalle del Santo, il castello di Cannara.
L’opera si trova nella cappella papale di San Pio V nella basilica di Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola. Sotto l’affresco si legge “De mundi contemptu dicentem Franciscum / Canarienses turmatim sequi cupiunt / his ad sua remissis tertium ordinem / primo patriarca instituit“.
L’altra importante testimonianza artistica è costituita della Predica agli uccelli, affresco di Benozzo Gozzoli del 1452 che si trova nella chiesa di San Francesco a Montefalco, dove ancora una volta si scorge sullo sfondo il castello di Cannara.
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Chiesa parrocchiale di San Matteo: di origine trecentesca, è stata trasformata nella sua forma attuale negli anni 1788 – 1793, secondo il progetto di un architetto assisiate Giuseppe Brizi. Il campanile a guglia, parzialmente crollato dopo il terremoto del 1832, fu ricostruito con l’attuale calotta terminale dall’ing. Domenico Martinangeli di Cannara nel 1860. All’interno è esposta una interessante tavola di Nicolò di Liberatore, detto l’Alunno, raffigurante la Madonna in trono con Gesù Bambino tra san Francesco d’Assisi e San Matteo evangelista;
- Chiesa di San Biagio: è documentata sin dal 1244, quando i monaci di San Benedetto del Subasio la annoveravano tra i loro possedimenti. La facciata è un tipico esempio di tardo romanico umbro, costruita in conci di pietra bianca e rosa. L’interno è costituito da un unico ambiente coperto da una volta a quattro vele separate da robusti costoloni. Sull’altare maggiore è esposta la tela tardo cinquecentesca raffigurante la Trinità con San Lorenzo e San Benedetto da Norcia, San Biagio e il beato Lorenzo Giustiniani;
- Chiesa di San Sebastiano (sconsacrata e oggi Auditorium comunale): è documentata sin dal 1184 mentre il campanile risale al XVIII secolo. Degli arredi originali non restano che i gradevoli stucchi alle pareti, imbiancate nel 1976 con un maldestro intervento a tempera. Il restauro, in occasione dell’inaugurazione come auditorium nel 2008, ha riportato alla luce i colori originali delle volte e dell’altare maggiore, dove è stato rinvenuto un affresco raffigurante il castello di Cannara;
- Chiesa di San Giovanni Battista: documentata sin dal 1333, è stata trasformata nell’attuale prospetto a capanna presumibilmente nei lavori del 1584. Nella facciata si apre un semplice portale, con ante in legno della fine del XVI secolo. Nel settecentesco altare maggiore, fiancheggiato dalle coeve statue in gesso di san Liberio a destra e san Rufino a sinistra, è esposta la bella tavola dipinta a tempera raffigurante la Madonna con Gesù Bambino tra san Giovanni Battista e san Sebastiano, eseguita nel 1482 dal pittore Nicolò di Liberatore, detto l’Alunno, e da suo figlio Lattanzio;
- Chiesa di San Francesco: eretta fra Quattrocento e Cinquecento, fu dedicata al Santo di Assisi che, secondo la tradizione, proprio a Cannara avrebbe ideato il Terz’ordine francescano e fatto la celeberrima Predica agli uccelli in località Piandarca. Sull’altare maggiore, con bella mostra in legno e stucco, è posta una interessante tela del primo quarto del XVII secolo raffigurante la Vestizione di una donna del Terz’ordine. L’altare è fiancheggiato da due nicchie. In quella di destra è posta la statua di San Francesco (1660) mentre in quella di sinistra è collocata una Santa Elisabetta (XIX secolo);
- Chiesa della Buona Morte (ovvero delle Sacre Stimmate di San Francesco): è la trasformazione, avvenuta nei secoli, del piccolo oratorio in cui san Francesco d’Assisi, secondo la tradizione, concesse il primo abito del Terz’ordine francescano al beato Lucio Modestini di Cannara. Nel semplice prospetto tardo cinquecentesco, di recente restauro (primi anni del novecento), è murata una lapide che ricorda la fondazione del Terz’Ordine. Nel primo altare di sinistra è venerata la Madonna Nera di Loreto raffigurata nel prezioso simulacro in legno di pioppo (restaurato nel 2005) che per un certo tempo nella Santa Casa di Loreto sostituì l’originale, trafugato in Francia dalle truppe napoleoniche nel 1797;
- Palazzo Majolica Landrini: all’interno è visibile un tugurio in cui san Francesco d’Assisi dimorava durante le sue visite a Cannara;
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Piandarca: è una località del comune di Cannara dove, secondo la tradizione, ebbe luogo la famosa predica agli uccelli di San Francesco d’Assisi. Il punto dove avvenne il miracolo è segnalato da una pietra sita lungo l’antica strada che congiungeva il castello di Cannara a quello di Bevagna in un’area ancora oggi incontaminata, raggiungibile attraverso un sentiero che inizia appena fuori il paese e si snoda attraverso i campi. Nei pressi della pietra e lungo l’attuale strada che conduce a Bevagna (la SP 403) è stata edificata nel 1926 anche una piccola edicola a ricordo dell’avvenimento. Nella nicchia dell’edicola è raffigurato san Francesco in mezzo a due alberi con una rondine sulla spalla sinistra opera del pittore Castore Vignaroli; mentre la cornice in ceramica intorno all’affresco è dello scultore cannarese Bruno Bini.
MUSEI E TEATRI
– Museo Città di Cannara: Inaugurato il 30 maggio 2009 ospita per lo più reperti rinvenuti negli scavi archeologici della vicina frazione di Collemancio riguardanti un insediamento romano denominato “Urvinum Hortense”. Fra i numerosi ritrovamenti esposti il più importante è senza dubbio il mosaico a soggetto nilotico di 65 metri quadrati appartenente alle terme di Urvinum Hortense e riportato alla luce nel 1932 dal Prof. Giovanni Bizzozzero, uno fra i primi lungimiranti studiosi ad intraprendere la campagna di scavi a Collemancio. Nel museo è allestita anche una sala dedicata alla storia della banda musicale di Cannara;
– Teatro Ettore Thesorieri: edificato nel 1767, fu chiamato inizialmente Teatro del Leone, perché sul siparo era dipinto un leone seduto sopra un pilastro. Aveva due ordini di palchi in legno sostenuti da robuste colonne che arrivavano fino al soffitto. Venne restaurato nel 1780 dal decoratore perugino Valentino Carattoli e successivamente divenne Teatro comunale.
Nel 1901 venne intitolato dal Consiglio municipale a Ettore Thesorieri assieme alla via adiacente. È stato trasformato nella sua forma attuale alla fine degli anni settanta.
L’ultimo restauro e successiva riapertura è avvenuta nel 2015.